L’APPROCCIO CONTRATTUALE IN ANALISI TRANSAZIONALE
L’approccio contrattuale si base sull’idea di contratto inteso come l’accordo tra cliente e terapeuta su mete e modi della terapia: questo comprende sia gli obiettivi – contratto terapeutico – che le regole del rapporto – setting (Novellino, 1998, 49). Secondo Steiner (1974) un contratto è valido in presenza di tutti e 4 i requisiti: consenso reciproco, remunerazione valida, competenza, obiettivo legale.
È possibile distinguere tra contratto amministrativo, riguardante il pagamento e tutte le questioni amministrative che riguardano il lavoro (orari, luoghi, costi e modalità degli incontri), e contratto clinico, riguardante il cambiamento che il cliente decide di fare indicando anche cosa è disposto a fare per questo. Lo stesso avviene da parte del terapeuta che stabilisce in che modo potrà essere di sostegno nel raggiungere l’obiettivo (contratto professionale) quali sono quindi i limiti e le possibilità del suo intervento terapeutico (Berne,1966).
Utile è il contributo dei Goulding (1979) che ci informa sui tipi di contratto che non è possibile accettare: quelli genitoriali basati sul “dovrei”, quelli nei quali si mira a cambiare l’altro invece che se stessi, quelli che nascondono un gioco psicologico.
Oltre al contratto generale, è importante fare anche contratti di seduta, per rendere coerente il lavoro di ogni seduta con il processo terapeutico nel suo complesso.
E’ utile anche riferirsi al contributo di Loomis (1982) relativamente ai quattro livelli di contratto di cambiamento: Contratto di cura, focalizzato su cura e alleanza di lavoro; Contratto di controllo sociale, focalizzato sul sintomo e sul problem solving; Contratto di relazione, focalizzato sulle relazioni interpersonali; Contratto di cambiamento strutturale, focalizzato sulla ristrutturazione profonda della persona, mirando all’uscita dal copione e al raggiungimento dell’autonomia.
La stipulazione di un contratto valido per de Nitto (1994) si compone di tre fasi: la chiarificazione del problema da parte del cliente, entrando nello specifico; la verifica della validità della richiesta del cliente da parte del terapeuta, che cioè sia utile alla crescita ed autonomia del cliente e sia accettabile (provenga dall’Adulto e dal Bambino sotto la protezione del Genitore; sia raggiungibile; rientri nel quadro dei valori del cliente; abbia un obiettivo legale); l’accordo congiunto sugli obiettivi, rendendo così il cliente protagonista nel processo di cambiamento.
L’approccio contrattuale è fondamentale per dare struttura, avere quindi un punto concreto da cui partire e al quale arrivare, oltre a costituire un criterio di misurazione del successo dell’intervento. Spesso il contratto rappresenta allo stesso tempo mezzo e fine: è un mezzo nel momento in cui per definirlo si stimola la persona a contattare i propri bisogni, per decidere cosa vuole e rendere questo desiderio un obiettivo descrivibile, misurabile, condivisibile e raggiungibile; diviene il fine, dal momento che orienta e dà struttura al lavoro, formando in tal modo parte integrante della terapia. Nel caso di consulenza o psicoterapia breve la definizione del contratto generale diviene ancora di più strumento determinante per il buon andamento dell’intervento.
Talvolta la stipula del contratto con alcuni clienti può risultare particolarmente laboriosa, tanto da rappresentare essa stessa un obiettivo, ovvero il contratto diventa stabilire un contratto.
In tal caso sta alla sensibilità e flessibilità del terapeuta rispettare i tempi del cliente, accogliendolo nel punto in cui si trova, guidandolo e stimolandolo a prendere contatto con i propri bisogni per arrivare poi alla stipula del contratto.
Bibliografia
Berne E. (1966). Principi di terapia di gruppo. Tr. it. Astrolabio, Roma 1986.
de Nitto C. (a cura di) L’arte della psicoterapia. LAS Roma 2006.
Crossman P. (1966). Permesso e protezione. Tr. it. in Bianchini S., Scilligo P. (a cura di) Analisi Transazionale. I Premi Eric Berne, Ifrep, Roma 2001.
de Nitto C. (1994) Le fasi strategiche del contratto. Atti del Convegno Nazionale di Analisi Transazionale, Bari, SIAT 29 aprile – 1 maggio.
Goulding M., Goulding R. L. (1979). Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale, Tr. it. Astrolabio, Roma 1983.
Loomis M.E. (1982). Contracting for change. TAJ, 12, pp.51-54.
Novellino M. (1998), L’approccio clinico dell’Analisi Transazionale, Franco Angeli, Milano.
Steiner C. (1974). Scripts People Live. Grove Press, New York.

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